centro stoccaggio Sixty – “ex NECA”
Archivio Carsa Edizioni SpA – foto: Monasterio
Centro logistico Sixty Spa. Ristrutturazione ed ampliamento stabile ex Farad-Neca con parziale recupero della struttura metallica esistente (2001-2009). Via Mammarella, Chieti Scalo (CH)
Il complesso industriale destinato alla confluenza e gestione di tutte le attività logistiche relative ai prodotti finiti dell’intero Gruppo SIXTY S.p.A. sorge nell’area industriale di Chieti Scalo e fa parte, insieme al complesso uffici localizzato nelle vicinanze, di uno spazio polifunzionale che integra perfettamente le diverse fasi del processo industriale di questa grande azienda a livello internazionale.
Sull’area edificata sorgeva il complesso industriale della FARAD-NECA, ditta di fabbricazione di apparecchi termoradianti, realizzato con una struttura metallica a “shed” caratteristica dell’epoca.
La sensibilità dell’Azienda e dei progettisti si era orientata inizialmente verso il riutilizzo in toto dell’originaria struttura; ma l’ipotesi si è scontrata con le esigenze di funzionalità e flessibilità dell’azienda, facendo preferire l’edificazione di una struttura prefabbricata in cemento e conservando solo alcuni segni dell’originaria struttura quali i serbatoi di accumulo, le strutture dell’area di ingresso e la prima campata con il carro ponte dove affluiva la linea ferroviaria.
L’impianto planimetrico, prevedendo due corpi di fabbrica separati da un percorso centrale coperto e protetto, ha consentito di rendere estremamente flessibile l’utilizzo degli spazi interni. Come per il complesso uffici, l’edificio si presenta come un grande contenitore dalle linee e dai materiali essenziali, gelosamente chiuso verso l’esterno. All’interno si sviluppa, fra le ampie campate, un mondo altamente tecnologico ed esteticamente vivace in continua trasformazione, su vari livelli, dando luogo ad ampi spazi che consentono il controllo anche visivo di tutte le fasi della lavorazione.
L’interesse legato a questo intervento non è dato solo dal risultato estetico, dalla validità funzionale della “macchina industriale”, ma soprattutto dalle fasi di lavorazione che si sono succedute nella edificazione del manufatto e che pongono l’accento sull’interesse dell’Azienda e dei progettisti verso le problematiche del recupero, del riutilizzo e della tutela dell’ambiente. Il cemento armato esistente, massetti, solai, muri, vasconi, ecc. del complesso FARAD sono stati trattati in sito (triturati separando il ferro dal calcestruzzo) ed il materiale così prodotto è stato reimpiegato come inerte per i rilevati stradali e i sottofondi dei massetti; le strutture metalliche (pilastri, travi reticolari e “shed”) sono state riutilizzate da altre aziende.